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Ti porterò ad Austin.Questione di manico di Luca Mencacci

Come ogni buon pezzo giornalistico dovrebbe sempre fare, iniziamo dai fatti.

Nel Gran Premio motociclistico d’Argentina, che si è svolto lo scorso fine settimana, Marc Marquez ha vinto la Sprint del sabato, segnando anche il giro veloce in gara.

Alla domenica poi, Marc Marquez ha vinto il Gran Premio, segnando anche questa volta il giro veloce in gara.

Nelle prove, il cronometro ci racconta che Marc Marquez aveva girato più veloce di tutti al venerdì e, incredibilmente, il sabato mattina aveva anche registrato la pole position.

Stupendo tutti gli appassionati, Marc Marquez aveva anche dominato il warm up della domenica mattina.

Passiamo poi alle notizie. Le quali, per chi non fosse un addetto ai lavori, sono il resoconto commentato dei fatti.

Marc Marquez, uno dei più grandi fenomeni della storia del motociclismo, secondo solo ad Agostini e per ora a Rossi, messo intelligentemente sopra alla moto più veloce di sempre, il missile rosso di Borgo Panigale, ha ammazzato il fine settimana di Rio Hondo e, dopo Buriram, ha confermato prospettive di noia assoluta per il resto della stagione.

Già, perché anche nel gran premio della Thailandia, Marquez aveva calato la sua personale scala reale: pole, sprint, gran premio e i due giri veloci in entrambe le gare.

Anche uno splendido poker d’assi sarebbe stato battuto. Ma a ben vedere di assi in pista, in questi due primi week end, se ne sono visti pochi.

Il prossimo appuntamento sarebbe poi ad Austin, in Texas. E verrebbe già da ridere, ma solo per non mettersi a piangere.

Pecco Bagnaia sembra, però, deciso di correre ai ripari e a prendere decisioni drastiche per tornare a vincere.

Non si capacita di come possa arrivare dietro persino al fratello di lui, quell’Alex, una volta detto il lento, ma oggi costantemente sul secondo gradino del podio.

Quando, poi, ha visto anche il caro vecchio Morbido sbeffeggiarlo, ha finalmente capito. Il riflesso giallo limone della vr46, che sfrecciava davanti, doveva averlo illuminato.

Pecco ad Austin chiederà di tornare a correre con la Ducati 2024!

Mentre i sanitari cercavano di far rinvenire Tardozzi, improvvisamente svenuto all’annuncio, pare che il clan Marquez si sia riunito nel segreto del proprio motor home. Voci maligne del paddock dicono che dopo una notte insonne di discussioni febbrili, il clan abbia finalmente ideato una contro misura adeguata alla arrogante minaccia che si stava palesando.

“Austin è il giardino di casa nostra” pare abbia tuonato Julià, il padre dei due fratelli campioni. “Non permetteremo che qualcuno con ignobili trucchetti venga a rovinarci la festa nel circuito dove mio figlio, Marc, ha conseguito 7 vittorie in 9 partecipazioni, sei delle quali consecutivamente tra il 2013 ed il 2018” Ed infine, abbia concluso “Anche Marc rinuncerà a correre sulla Desmosedici gp25, il missile rosso più performante della terra”.

Vista la conformazione del circuito, si è quindi deciso che Marc Marquez chiederà alla Ducati di poter correre con la Multistrada v4 in configurazione Pikes Peak. Pur sempre un omaggio alla cronoscalata più famosa d’America, che diamine.

Ma Dall’Igna, stavolta, è sembrato irremovibile. “O la v2 o niente”, pare abbia risposto con una certa risolutezza “Se no, così mi ammazzi il campionato!”.

Staremo a vedere come andrà a finire.

Ps per i lettori non proprio anziani, il titolo è un omaggio ad un bellissimo libro scritto da Roberto Patrignani, quando, sul finire degli anni Ottanta, il celebre giornalista venne folgorato da una stupenda belva da competizione, la Honda RC30, e decise di fare con lei una fuga d’amore dalle parti del Mountain Circuit.

Un consiglio per la lettura vista la noia incombente nelle future domeniche. A meno che non vogliate anche voi portare la vostra moto del cuore a fare un giro.

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