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Le Donne di Cortina, di Antonella Stelitano e Adriana Bazarini

Preefazione di Deborah Compagnoni

Bologna, 23 ottobre 2025 – Cortina d’Ampezzo, 1956. La Perla delle Dolomiti si prepara a ospitare i VII Giochi Olimpici invernali.

In un palcoscenico che si ritrova a coniugare sport, mondanità e diplomazia, le donne ci sono. Sono poche, ma sono destinate a lasciare un segno indelebile nella storia dello sport e non solo. Accanto ad atlete e campionesse troviamo infatti le prime giornaliste sportive inviate ai Giochi Olimpici, qualche giudice di gara, qualche allenatrice, ma c’è anche una speaker, un architetto che si occupa dell’immagine integrata della cittadina ampezzana, ci sono segretarie e interpreti arruolate per l’occasione e ci sono molte spettatrici d’eccezione. Sono tutte figure spesso rimaste nell’ombra e relegate ai margini dell’evento olimpico.

Con Le donne di Cortina 1956, Antonella Stelitano e Adriana Balzarini restituiscono voce e volto a quelle protagoniste, tracciando un mosaico corale di storie che si intreccia con l’avventura olimpica e la trasformazione sociale dell’Italia degli anni Cinquanta.

Pubblicato da Edizioni Minerva e arricchito dalla prefazione di Deborah Compagnoni, questo libro raccoglie memorie, documenti inediti, fotografie e testimonianze in grado di restituire un affresco nuovo e sorprendente di quell’evento.

Troviamo così protagoniste come Giuliana Minuzzo Chenal, prima donna a cui venne affidata la lettura del giuramento olimpico nella cerimonia inaugurale, Fiorella Negro e Manuela Angeli, celebrate sulle riviste nazionali e internazionali, Giovanna Mariotti unica giornalista italiana accreditata, Alberta Vianello unica tedofora, l’architetto Franca Helg che progetta l’immagine integrata dei Giochi poi copiata anche a Tokyo 1964, Giuliana Attenni, che cura il montaggio del film dedicato a questi Giochi Olimpici: Vertigine Bianca. E poi l’unica donna speaker, allenatrici, giudici di gara, interpreti, segretarie, addette alle premiazioni, donne che si occuparono degli eventi culturali di quei giorni, la donna che custodì la bandiera dello stadio olimpico, fino alle “donne del paese” che accolsero un evento che trasformò Cortina in un crocevia mondiale.

Il libro non tace le contraddizioni del tempo, prima tra tutte quella di scoprire come nelle cronache del tempo, veniva data scarsa attenzione alle gare femminili e alle sue protagoniste di cui si preferiva soffermarsi su dettagli di costume, sul fisico, sulla loro vita privata. L’unica donna a meritate i titoli dei giornali di quei giorni è la madrina Sophia Loren.

Il volume alterna ritratti personali spesso inediti e analisi storica, offrendo un racconto che va oltre la competizione e restituisce l’atmosfera unica di quei giorni ma soprattutto la memoria a donne che rischiavano di essere dimenticate. Documenti inediti di archivio, foto e articoli di giornale conservati dalle protagoniste del tempo o dai loro eredi, hanno reso possibile ricostruire momenti rimasti unici nella vita delle protagoniste e nella storia dello sport di cui queste donne furono autentiche pioniere.

Questo singolare taglio e il legame con l’attualità – in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 – rendono questo libro particolarmente significativo.

Per le Edizioni Minerva prosegue una missione vocata a riportare alla luce storie che intrecciano sport, cultura e società. Le donne di Cortina 1956 è più di un saggio: è un viaggio nella memoria collettiva, un omaggio a quelle protagoniste silenziose che hanno contribuito a scrivere una pagina fondamentale della storia olimpica e italiana.

LE AUTRICI

Antonella Stelitano È membro della Società Italiana di Storia dello Sport, dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana e del Consiglio Nazionale del Comitato Italiano Fair Play. È autrice di diversi volumi con i quali ha vinto il Premio Bancarella Sport (2021), il Premio Nazionale per la Storio – grafia Sportiva Mario Alighiero Manacorda (2016) e per tre volte è stata premiata al Concorso Nazionale Letterario del Coni nella sezione saggistica. Tra le pubblicazioni più recenti: Le Nazioni Unite e lo sport. Dall’Utopia della tregua olimpica all’agenda 2030 (Cleup, Padova 2024); Una lama infallibile (Ediciclo 2020), Le Olimpiadi all’ONU. Le Nazioni Unite e lo sport dall’embargo all’Olimpismo (Cleup, 2012); Olimpiadi e Politica. Il CIO nel sistema delle relazioni internazionali (Forum 2008). Con Silvia Biasi ha scritto Volevo solo giocare a pallavolo (Ediciclo 2020); con Bortolato Q. e Dieguez A.M., Bicicletta, società e chiesa ai tempi di Pio X (Edizioni San Liberale, Treviso 2013) e Pio X, le Olimpiadi e lo Sport (Edizioni San Libe – rale, Treviso 2012); con Tognon J., Sport, Unione Europea e Diritti Umani. Il fenomeno sportivo e le sue funzioni nelle normative comunitarie e internazionali (Cleup 2011). È Stella di Bronzo al merito sportivo del Coni e Cavaliere della Repubblica.

Adriana Balzarini Storica dello sport, ex insegnante, si occupa in particolare di ricerca sui temi della donna e lo sport. È vicepresidente vicario del Panathlon Distretto Italia di cui è anche Respon – sabile del settore culturale e femminile. Stella di bronzo al merito del Comitato Italiano Paralimpico, è stata insignita dell’Award Domenico Chiesa nel 2018 e del premio Priz Communication Walter Perez Soto nel 2016. Ha organizzato le mostre Emancipazione della donna at – traverso i Giochi Olimpici e Donne e Automobilismo. È autrice di numerosi saggi e pubblicazioni, ed è presente a convegni sulle tematiche femminili dello sport e del mondo paralimpico. Esperta di storia dello sci è stata Giudice di Gara Fisi per lo sci alpino e Commissario automobilistico per il Rally.

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