Intitolare una rubrica “l’ultima spiaggia” non è che sia proprio corretto dal punto di vista deontologico. Certo i titoli si scrivono per attrarre l’attenzione. Per stimolare la curiosità, suscitare interesse e magari alimentare quella connessione emotiva che spinge il lettore a leggere l’articolo.
Del resto, è un po’ che non ci sentiamo e sembra opportuno strombazzare qualche titolaccio per rinfrescare la memoria. “l’ultima spiaggia” però forse sembra proprio eccessivo. Forse.
Ogni buon motociclista sa che questo fine settimana il cielo sopra le colline del Mugello riecheggerà del tuono dei motori più affascinanti al mondo. Tutti coloro che tifano tricolore sperano che Pecco annusando l’aria di casa finalmente faccia pace con l’avantreno della sua 2025 e torni a guidare come sa.
Per lo spettacolo. Per il campionato e last but not least per la sua carriera.
Non pensiamo che la 2025 sia stata creata in funzione dello stile di guida di Marc Marquez, anzi crediamo proprio che, visti i risultati estremamente positivi di Alex e di Morbidelli, e quelli deludenti di Giannantonio, confermino l’impressione che non sia proprio una gran moto.
Probabilmente il talento immenso del fenomeno finisce proprio per nascondere i limiti dell’ultima creatura di Borgo Panigale. Allora, la domanda sorge spontanea. Ammesso e non concesso che Pecco risolva la sua querelle con l’avantreno, riesca a tornare a frenare come ai vecchi tempi, ad inserirsi in curva in modo arrembante quanto finalmente fiducioso e quindi a spalancare con tutto l’anticipo che serve per macinare decimi su decimi … ammesso e non concesso che tutto questo succeda, sarà però sufficiente a battere il fenomeno?
Perché, signore e signori, questo è il punto.
Marc Marquez ha sì certo evidenziato qualche incertezza. È persino caduto un paio di volte per eccesso di confidenza. Ma combattendo con un prototipo non eccellente ha messo in luce una capacità di guidare oltre ogni limite, che fanno sospettare l’esistenza di un consistente quanto significativo margine.
La sua esperienza è seconda solo alla sua motivazione e sa bene che il 2025 e il 2026 saranno il suo terreno di caccia.
Dopo un incidente in pista Casey Stoner disse di Valentino Rossi che il suo talento non era commisurato alla sua ambizione. Stoner disse di Rossi. Giova ripeterlo. Era a Jerez nel 2011, mi sembra di ricordare.
Inutile commentare le parole di King Kong contro Godzilla. Soprattutto doloroso ricordare l’amara esperienza del Dottore in rosso.
Oggi però ci troviamo di fronte ad un fenomeno che ha tutto il talento che vuole per inseguire i suoi sogni. Dominare il campionato, uccidere lo spettacolo agonistico e battere il record di mondiali di Valentino Rossi.
Intitolare la rubrica “le ultime speranze” sarebbe stato offensivo, perché alla fine siamo tutti motociclisti e se uno il manico ce l’ha, allora onore al merito.
“L’ultima spiaggia” però restituisce un senso di ribellione che cova sotto le ceneri di questo dominio assoluto.
Forza Pecco facci sognare. Lascia perdere il ricordo della Panigale 2024 e ignora le sirene giapponesi del 2027.
Concentrati e mostraci che il fenomeno può essere prima sorpassato e poi battuto.